Emergenza caldo... e l'emergenza rumore?
di Oronzo Pedio
10 Agosto 2013
Giorni addietro abbiamo ricevuto, dal Comune di Poggiardo, un comunicato dal titolo "Emergenza caldo."
Ne riportiamo la parte iniziale:
"EMERGENZA CALDO 2013
Come ogni anno, nei mesi estivi il caldo torrido con temperature che sfiorano i 35 gradi ed un tasso di umidità che talvolta raggiunge anche l’80% mette a dura prova la nostra salute, soprattutto quella delle cosiddette categorie di popolazione a rischio: anziani soli, malati cronici, neonati e bambini molto piccoli, donne in gravidanza.
Ed anche per quest’estate 2013 il Ministero della Salute ha pubblicato un vero e proprio decalogo diconsigli per proteggersi nei giorni più caldi. Ecco le regole da osservare:" (...)
Questo comunicato ci ha fatto subito pensare ad un'altra emergenza, costantemente sottovalutata - anzi alimentata - dai nostri amministratori. Ci riferiamo all'emergenza rumore, ovvero quel fenomeno così tanto gradito dai governanti poggiardesi che, quest'estate, hanno deciso di portare ad un livello insostenibile per la popolazione. Non c'è sera, difatti, che nel nostro comune non vi sia una vera e propria invasione di suoni che "fan così bene" all'integrità psico-fisica dei Cittadini. Non si tratta di entrare nel merito della bravura o meno dei musicisti, quanto, piuttosto, sulla scelta di luoghi assolutamente inadatti ad ospitare tali manifestazioni. Tutti si lamentano, ovviamente, ma, nel rispetto della cultura poggiardese nessuno ha il coraggio di "protestare" per non "farsi brutto" con tizio o con caio o, peggio ancora, con l'amministratore di turno. Ed e così che siamo arrivati ad una situazione paradossale che ci porta a dire che Poggiardo potrebbe essere - a pieno titolo - il paese più rumoroso d'Italia. Un paese dove è impossibile, in determinate zone del territorio godere - di sera - di un attimo di silenzio.
Da anni Poggiardo è diventato un Paese in cui le regole sembrano essere un elemento civico accessorio. Bisogna dire che l'attuale amministrazione si distingue - in modo più evidente rispetto alle precedenti - per l'assenza della politica e la smisurata presenza di "rumore." Qualcuno pare aver confuso il rumore con la cultura, la quantità con la qualità... sono cose diverse, sono cose diverse.
Adesso, però, è arrivato il momento di porre un freno a un modo quanto meno opinabile di "rispettare" la Collettività. E' vero, come abbiamo scritto prima, che buona parte dei Cittadini preferisce "soffrire" in silenzio, perchè questa è la cultura predominante, c'è un'altra parte della Comunità, però - sicuramente minoritaria ma non per questo obbligata a tacere- che non si piega e che pretende di esercitare i propri diritti. Cominciando dalla richiesta di tutti gli atti amministrativi, secondo quanto quando consentito dalle norme vigenti, utili ad avere un quadro preciso e trasparente su ogni tipo di attività.
Poggiardo, 10 Agosto 2013