Poggiardo Marzo 2006
Il silenzio è convenienza?
Alcune riflessioni in merito al silenzio calato sulla vicenda “Ospedale”
di Oronzo Pedio
E' calato il silenzio. Uno strano silenzio sul destino dell’Ospedale di Poggiardo. Eppure nei mesi passati sono stati tanti, davvero tanti, i “manifesti” prodotti sull’argomento dal Centrosinistra Poggiardese, con relativa risposta del Centrodestra.
E’ stato un tema fortemente dibattuto e strumentalizzato sia nella campagna elettorale per le Provinciali del 2004 che nella competizione regionale del 2005 che ha visto il successo del Presidente Vendola. Ed ancora terrà banco, ne siamo certi, sia nelle elezioni politiche del 9 e 10 aprile che nelle Amministrative del 28 maggio prossimo.
Uno schema che ha visto anche il coinvolgimento di larghi strati della popolazione. Poi il silenzio (se si eccettua una riunione convocata sempre dal Centrosinistra poche settimane dopo il cambio del Governo regionale), che dovrebbe significare o l’avvenuto ripristino dei reparti soppressi dal Piano di riordino varato dall’ex Giunta Fitto, oppure una precisa scelta di oblìo che fa comodo a tutti. Siccome, a quanto risulta, i reparti non sono stati riaperti...
Stante la situazione immutata ci saremmo aspettati, per logica politica (ammesso che certa politica abbia qualcosa di logico), una decisa presa diposizione di entrambi gli schieramenti nei confronti di un tema così importante per la nostra Collettività.
In special modo proprio dalle forze di Centrosinistra, come stimolo all’azione regionale. Uno schieramento, quello del Centrosinistra poggiardese, che nel tempo ha mostrato una notevole dose di coerenza ed una convinta “difesa del nostro nosocomio”.
Chi non ricorda, difatti, i manifesti così precisi nel denunciare “l’agonia” dell’Ospedale di Poggiardo e le parole di irrisione nei confronti dell’attuale Governo Cittadino incapace di farsi portatore degli interessi del “popolo” poggiardese nei confronti dell’allora governo regionale di Centrodestra? Chi non ricorda le assemblee aperte, “di tono”, dinnanzi all’Ospedale di Poggiardo, o in piazza con “carovane di altre Città?”
Tutto finito. Cambiato il governo, calato il silenzio.
I poggiardesi, comunque, hanno sempre avuto la memoria corta e, soprattutto, hanno sempre dimostrato mancanza di propensione all’analisi di elementi quali il populismo e la demagogia. Da qualunque parte essi vengano, sia chiaro!
Sono tifosi, semplici tifosi che divizzano il potente di turno, senza alcuna distinzione per la coalizione di appartenenza.
Qualcuno dice che occorre protestare e allora tutti a protestare, senza chiedersi il perché... Qualcuno dice che bisogna battere le mani e tutti a battere le mani... Qualcuno dice che è meglio rimanere chiusi a casa, piuttosto che partecipare per cambiare, e allora tutti chiusi dentro casa.
Quella dell’Ospedale è una delle tante vicende che vede protagonisti in negativo, i politici poggiardesi.
Di riflesso una Collettività abituata a guardare, a chiudere gli occhi dinnanzi alla realtà.
Se fosse diverso sicuramente non vivremmo una situazione di pesante “abulia” che non lascia presagire nulla di buono.
Quale sia l’esito della competizione elettorale del 28 maggio prossimo.