Poggiardo Maggio 2006
Le solite novità
Presentate quattro Liste per la prossima competizione elettorale
di Oronzo Pedio
Rispettate in pieno le previsioni sulla composizione delle Liste per la prossima tornata elettorale.
Alle due compagini capitanate dai “titani” della politica poggiardese, (Astore, Sindaco uscente e Gianfreda, Sindaco aspirante) si sono aggiunte altre due liste, la prima collocata a Destra - La Svolta - e la seconda a Sinistra, L’altra Poggiardo. (A proposito... Che fine ha fatto Poggiardo Libera? Ossia, Poggiardo è stata “liberata” o L’Altra Poggiardo ha il compito di proseguire nella “liberazione” del Paese?)
Metaforicamente parlando, in relazione a questa competizione elettorale, potremmo dire che si proietta lo stesso film in una sala desolatamente vuota.
Laddove manca la cultura delle scelte libere, della solidarietà, dell’appartenenza (a parte quella a miserabili giochi di potere), non può esserci alcun tipo di rinnovamento. Infatti, la regressione sociale, il perseguimento consapevole e scientifico di un modus vivendi basato sulla sottomissione porta, inevitabilmente, a scelte preordinate e prive di qualunque prospettiva.
Quale novità ci si poteva aspettare, quindi, dalla composizione delle liste: nessuna. E questo è regolarmente avvenuto, permettendo a quelle espressioni di potere, sia a Sinistra che a Destra, di tirare un forte sospiro di sollievo. E’ il sistema che porta a candidature precotte con ricette di bassa cucina.
Seguendo una consolidata tradizione poggiardese nascono, un mese prima delle elezioni, movimenti autoreferenziali che, in un battibaleno, mettono su una lista più o meno composita per “tentare” l’elezione del solo candidato Sindaco in seno al Consiglio comunale. (Da “Colazione Democratica”, del 1990, alle altre esperienze che sono seguite, il discorso è sostanzialmente identico. Con l’aggavante che sono passati ben 16 anni, da allora!)
Movimenti che, in maniera sfrontata, hanno cercato di coinvolgere, nei loro interessi di visibilità, chi intende la politica come ideale, proponendo ruoli di “portaborse”. Difficile valutare, in proposito, se per provocazione o per mediocrità.
Il paese è avvolto da una cappa nauseabonda ed il livello di disattenzione sociale ha forse raggiunto un punto di non ritorno.
Certa politica evidenzia da molti anni una netta predisposizione alla cura di interessi di parte. Una politica la cui mancanza di coerenza, il cui trasformismo di certi personaggi dovrebbe essere “punito” da un elettorato attento ed invece, da noi, sono caratteristiche che rappresentano titoli di merito.
Ne abbiamo viste e sentite tante nel corso di questi anni. Per tentare una analisi degna di questo nome bisogna tornare indietro di oltre un decennio. Bisogna parlare di Gruppo Consiliare Autonomo (ce lo ricordiamo?), di Governare insieme, di Uniti per Poggiardo... E via di seguito. Quanti sono stati i “personaggi” politici poggiardesi che nel corso di questi anni sono saltati sul carro del potente di turno? Occorre fare un sano esercizio di memoria. Nel 1995, ad esempio, uno dei più fervidi sostenitori della Lista Governare Insieme, ovvero il personaggio così simile a quello descritto da Giorgio Gaber nella canzone “Il conformista”, affermava con grande convinzione, nel corso di un comizio: “ed allora io vi dico che bisogna votare Silvio Astore”. Per poi cambiare candidato qualche mese dopo e sostenerne un altro ancora qualche anno dopo. (Una sorta di ping-pong tra diversi schieramenti)
Chi non ricorda quei “rivoluzionari” che nel 1995 volevano liberare Poggiardo dai clan (dai clan???). Dove sono finiti? Dove sono collocati oggi, politicamente?
Chi non ricorda i saltimbanchi, i nani, le ballerine, i pinocchi e le fate turchine (ne parleremo... ne parleremo...) che hanno riempito le cronache della “mezzapolitica” di questi anni?
E poi ancora parole e parole sull’Ospedale, sulla discarica, sulla via dei pellegrini, sulla bella del paese, sui balconi in fiore, sui centri per anziani, prima inaugurati , e poi chiusi e poi chissà che fine hanno fatto. Per continuare con il turismo nazionale e quello internazionale, il fare sistema (c’è chi preferisce, invece, il sistemone, perché se lo azzecchi puoi vivere di rendita!), e le Terme di Santa Cesarea, le scuole che dovrebbero aprirsi e che non si aprono mai (però abbiamo gli articoli sui giornali). E i pullman, ve li ricordate i pullman e “chissà quanti altri ne verranno”.
... E basta!!! Basta... non se ne può più di questa demagogia che ha reso la nostra una vera e propria “Città invisibile.”
Chissà quanti altri anni, quanti altri decenni dovremo attendere prima che l’eclissi che oscura il nostro Paese finalmente si sposti. Chissà quando usciremo dalle chiacchiere inconcludenti, dalle bramosie di potere personale, da sfacciati opportunismi e dal nanismo politico per realizzare progetti realmente utili alla Collettività.
Basta con la propaganda robustamente sostenuta da certa informazione.
Vi è bisogno di cambiamento nel paese e, sicuramente, non sono le forze in campo a poter garantire un simile passaggio. L’alternativa si costruisce con la credibilità e con una trasparenza di percorso. Con la visione di una politica dai contenuti elevati.
C’è bisogno, in altri, termini, di una vera classe dirigente che “con grande coraggio” sappia compiere scelte anche impopolari, attuate, comunque, nell’esclusivo interesse della Comunità.
Allo stato mancano totalmente tali presupposti!
Buon futuro a tutti...