Un'altra ipotesi
di Oronzo Pedio
Poggiardo luglio 2005
I segnali ci sono tutti: la competizione elettorale amministrativa, che ci vedrà interessati nel 2006, sarà incentrata, con ogni probabilità, sull'ennesimo duello tra i due noti "personalismi". Unica variante, in una commedia il cui copione è immutato da anni, potrebbe essere rappresentata da una anticipata transumanza sul carro dell’ipotetico vincitore.
Ciò che come cittadini spesso ci rifiutiamo di comprendere, abituati a ragionamenti basati sull’individualismo e sull’egoismo, è che la nostra Comunità vive, da anni, un costante indebolimento del proprio tessuto sociale in virtù dell’abbandono di un valore importante quale la partecipazione.
Il livello politico e culturale della nostra Società evidenzia una degenerazione in costante ed inarrestabile ascesa e la politica è stata ridotta a spazzatura, avvinta da interessi di parte, da cordate espressione di potentati economici vecchi e nuovi.
Può una popolazione matura continuare a farsi manipolare da dispensatori della promessa facile? Può una popolazione matura continuare a farsi derubare il futuro?
Evidentemente sì, direbbe qualche esponente politico poggiardese, se la stragrande maggioranza dei Cittadini continua ad esprimere consenso verso determinate persone. Noi, invece, riteniamo, caparbiamente e con l’illusione di dover “vivere” e non “sopravvivere”, che sia necessario compiere una analisi approfondita su una situazione che vede Poggiardo quale caso piuttosto unico nel panorama salentino. A Poggiardo, difatti, continua a resistere quella cultura di annientamento tipica di stagioni politiche che dovrebbero essere da tempo superate.
Paese cupo, Poggiardo. Grigio come quelle giornate di pioggia che esaltano involontariamente ogni bruttura urbanistica. Un Paese dove tutto è posticcio. Un Paese che non sa e non vuole interrogarsi sul proprio futuro. Un Paese dove il libero arbitrio è assunto a regola e la cultura della conoscenza continua a rimanere appannaggio di pochi eletti. Dove la casta rappresenta il potere in un modello sociale dalle caratteristiche feudali.
Si stanno preparando, dunque, per l’ennesimo duello: apprezzato da chi persegue la politica del ragù e del panino con il “pezzetto”. Atteso da chi con gli occhi cisposi si piazza ai quattro angoli della coscienza per tentare regolamenti di conto impossibili. In altri termini una minoranza sociale che condiziona in maniera incomprensibile la maggioranza della Comunità. Che la spinge all’abitudine e la affossa sempre di più in un percorso di isolamento utile a mantenere immutato l’esistente.
Da molti anni Poggiardo è condizionata da una pochezza politica che ne ha impoverito il tessuto sociale.
Il fenomeno di progressiva semplificazione delle ideologie ha portato, in generale ed ancor di più nella politica locale, alla creazione della cosiddetta “cultura del nemico”. Basta individuare un nemico per potersi identificare e quindi agire.
Da questo contesto avvilente occorre uscire per ridare fiato e prospettiva ad una Comunità che non merita di essere maltrattata da una classe politica incapace di progettare il futuro. Basta con i demagoghi, i finti idealisti, i finti rivoluzionari, i finti resocontisti...
Un’altra ipotesi, appunto. La voglia di ridare senso, contenuto e dignità alla Politica attraverso la costituzione di un vero momento e movimento di partecipazione.
Mai come oggi è necessario che si facciano avanti persone credibili, modelli quotidiani di coerenza, di trasparenza, di correttezza. Rappresentanti veri di un diverso metodo di fare e di concepire la politica.
C’è il tempo per preparare un progetto forte per le Comunità di Poggiardo e di Vaste. C’è il tempo per parlare di persone e di programmi concreti. (Non quelli tutti uguali, copiati, che si presentano per far colpo sugli elettori). C’è il tempo per costruire e dare forza ad un’altra ipotesi in grado di offrire un’alternativa politica e di Governo a Poggiardo. Una forza in grado di convogliare energie (siano esse vecchie o nuove... l’importante è il coraggio, la coerenza e la trasparenza di ognuno) per dare una spallata ad un sistema che rischia di soffocare definitivamente la Società poggiardese.
C’è necessità di costituire una forza che parta dai valori di trasparenza morale, di etica, di solidarietà, di rispetto reciproco e di condivisione di un progetto rivolto esclusivamente al bene collettivo.
Il futuro va costruito da subito e non tre mesi prima di ogni tornata elettorale quando, come d’abitudine, arriva chi, con una pacca sulla spalla, parla di progetti, di alternative e, contestualmente, propone le “solite alleanze”.
Sasso e sfida sono lanciati!