UNA STORIA SENZA FINE
di Oronzo Pedio
E adesso, ad occuparsi dello spostamento da Maglie a Poggiardo, presso l'immobile di Via Don Sturzo, di alcune classi del Liceo Capece, scende in campo un "salutare" campanilismo, tanto in voga nel panorama politico salentino.
Ieri (17.12) l'articolo su La Gazzetta del Mezzogiorno, come al solito "equilibrato" ed "equidistante" dal titolo: "Arriva il Capece, tutti contenti", con il grassetto "La soddisfazione di Aurelio Gianfreda e Giuseppe Merico". Oggi, sullo stesso quotidiano, un altro articolo dal titolo: "Caso Capece, ora è scontro politico."
Bene. Dopo tante "lettere aperte" e "chiuse", dopo tanto baccano pseudo-politico su argomenti che meritano una attenzione diversa, dopo una intollerabile propaganda tesa a convincere che "Tizio è più bravo di Caio", che "solo lui, anzi "Lui", pensa al bene di Poggiardo", dopo tanti proclami tipo "mancano 5 mesi all'alba....", dopo articoli su articoli... la storia sembra debba protrarsi all'infinito.
Il primo articolo, ovvero quello del 17.12., pare una stanca esaltazione dei "soliti" personaggi. Il secondo, invece, contiene un passaggio degno di attenzione che sintetizza la presa di posizione del Consigliere Provinciale Nicolino Sticchi (Ds) e della Segretaria Ds di Maglie, Giovanna Capobianco. Riportiamo testualmente un passaggio dell'articolo: "Sticchi e Capobianco giudicano che il trasferimento non possa sottostare agli interessi di amministrazioni comunali o di alcuni politici della zona per assecondare logiche di campanile che in questo caso ledono un Istituto a tutti gli effetti parte della storia di Maglie. Si può comprendere - sottolineano - la finalità del provvedimento, urgente per la forte pressione di una popolazione studentesca troppo numerosa rispetto alle sedi attualmente utilizzate dal Capece. Tuttavia hanno proposto alla Giunta Pellegrino la sospensione del provvedimento e l'avvio di un confronto con il Dirigente scolastico e con il Consiglio d'Istituto."
La vicenda "Scuole a Poggiardo" parte da molto lontano. Difatti, in una delle tante lettere aperte del Consigliere provinciale Gianfreda (15.12.2004) veniva evidenziata "L'istituzione di una sede coordinata dell'Alberghiero di Santa Cesarea Terme nel Comune di Poggiardo...". Per oltre un anno abbiamo assistito ad una continua diatriba, a suon di manifesti, tra il Consigliere Provinciale e il Sindaco di Poggiardo, Astore.
Il resto è storia recente, una storia senza fine che non merita alcun commento. D'altronde siamo abituati a convivere, da oltre un decennio, con l'esaltazione di una politica di basso profilo che condiziona ogni tentativo di cambiamento.
Poggiardo, 18 dicembre 2005